21 Dicembre 2024

Il Gran Percorso della Memoria

Il Gran Percorso della Memoria è il frutto di un progetto che fu portato avanti nel 2005 in provincia di Frosinone e che ha coinvolto i Comuni che sono stati interessati dalle battaglie di Montecassino.
Esso consta di due parti il museo che ha il Nome di Historiale, che si trova a Cassino, vicino alla Stazione ferroviaria e che è stato ricavato da un vecchio mattatoio, e una Rete di Comuni segnati con tre strumenti di Comunicaziione facilmente riconoscibili.

All'ingresso dei Comuni sono infatti istallati "segnali stradali tondi sostenuti da un griglia in ferro volutamente grezzo, che ricordano a tutti gli occasionali viaggiatori che stanno percorrendo un territorio che ha una sua identità storica". Accando ad essi vi è pure collocato un cartello, alto due metri, stampato su una trama di intonaco e mattoni, con l'indicazione dei luoghi significativi da visitare sul territorio comunale. All'ingresso di Cassino ve n'è uno che indica tutti i Comuni coinvolti. Su alcuni di essi è collocato un QRCode che consente di leggere la storia delle battaglie combattute in loco e un riferimento ad un'Associazione locale a cui rivolgersi per gli approfondimenti del caso.
"I segnali, realizzati su lamiera che presenta una silhouette personalizzata, richiamano dal punto di vista emozionale il senso della tragedia vissuta dalle popolazioni, con le perdite dei propri cari, delle abitazioni, delle distruzioni, subite durante il conflitto".
In quasi tutte le città, prevalentemente all'ngresso, si sono pure istallate le cosiddette "Vele" , opere in legno che danno l'immagine della tragedia che ha investito il territorio. Molte di esse sono danneggiate dal tempo e dalle intemperie, ma proprio per questo hanno ancora più fascino e lasciano pensare a quanto si va dimenticando di quella tragedia.

Questo messaggio è stato artisticamente disegnato dal maestro Carlo Rambaldi con la realizzazione di una scultura in legno di una bicicletta che prima presenta una ruota sgangherata e sconnessa, poi attraverso il legame rappresentato dal profilo di una vanga (ovvero il lavoro dell'uomo) la ruota riparata rappresenta la rinascita e la ricostruzione. Ogni pannello realizzato su legno riporta una serie di link che rimandano ad altri paesi in cui si possono ritrovare gli approfondimenti o gli sviluppi di quello stesso argomento, insomma quasi un invito a proseguire quel viaggio ideale che il narratore ha voluto proporre come filo conduttore del racconto.
Chi lo ha progettato
Il circuito dei Comuni era seganto da strumenti di Comunicazione appositamente ideati e costruiti, come lo stesso Museo Historiale dalle Officine Rambaldi.
Gli strumenti erano tre:
1. un cartello tondo con il disegno al centro di un filo spinato
2. un cartello verticale con lo sfondo del muro distrutto e le indicazioni delle attrattività storiche del singolo Comune
3. una struttura in legno, chiamata "vela, che da il senso della distruzione anche degli oggetti che usano i bambini, come una piccola bici.

Il materiale doveva essere pronto per il 31 dicembre 2006. Il prof. Giovanni D'Orefice, in qualità di Segretario Tesoriere, fu incaricato dal Comitato per le celebrazioni della Battaglia di Montecassino di fare il collaudo dele forniture denominate "Fogli della Memoria" costituite da 30 pannelli in lamiera e da30 sculture in legno del Maestro Carlo Rambaldi.
Il documento di verifica dei lavori effettuati da Rambaldi sui cartelli del Gran Percorso della Memoria
Il progetto
Le mappe
Il Manuale degli strumenti di Comunicazione
i tre strumenti di Comunicazione
I Comuni che fanno parte del Gran Percosro della Memoria
I Comuni che sono stati coinvolti dalle battaglie di Montecassino possono raccontare ciò che è successo in quel tragico periodo storico.
Il Gran Percorso della Memoria aiuta a ricordare ciò che è successo in ogni Comune attraverso il racconto che si può ascoltare inquadrando il QRCode che è su alcuni pannelli come quello che è presente nella piazza di Piedimonte San Germano di fronte alla sede del Comune.
19.07.2024 - Inaugurazione della Vela restaurata e presentata al pubblico
Il Gran Percorso della Memoria è un’opera che ha coinvolto tutto il territorio del “cassinate” attraversato dall’ultima Guerra combattuta a ridosso della Linea Gustav nel tentativo da parte dei Tedeschi di fermare il viaggio degli Alleati diretti a liberare Roma e l’Italia dal regime nazi-fascista.
L’opera è stata avviata nel 2005, quasi vent’anni fa, e ha compreso la costruzione del Museo dell’Historiale, a Cassino, e il posizionamento di tre riferimenti comunicativi posti in tutti i Comuni attraversati da quella Guerra distruttiva . Questi simboli li incontriamo ancora oggi, all’ingresso dei Comuni della parte sud della provincia di Frosinone. Due sono stati realizzati in robusta lamiera, ricordano la guerra ma segnalano anche le attrattività storiche di ciascun Comune.. Il terzo, viene chiamato “Vela” , ma essendo stato realizzato in buona parte in legno, a vent’anni di distanza, avverte purtroppo i segni del tempo. Il disegno è proprio del famoso maestro Carlo Rambaldi. Una biciletta, posta al centro dell’opera, intende mostrare la distruzione dovuta alla guerra (la ruota posteriore deformata) ma anche la speranza in un futuro migliore (la ruota anteriore). Lo ha spiegato molto bene il prof.. Giovanni D’Orefice che ha partecipato alla realizzazione del Gran Percorso della Memoria e che da anni si batte per la sua valorizzazione. Il Comune di Cassino è riuscito a recuperare e a migliorare il Museo dell’Historiale a Cassino. Ora è il momento di recuperare anche gli strumenti di comunicazione posti nei luoghi della guerra. Il sito web ne riporta la storia
Il sindaco di Castrocielo, Giovanni Fantaccione ha inteso intervenire proprio sulla “vela” e, grazie alla donazione di una somma di denaro di una cittadina del luogo, è riuscito a recuperare tutta la bellezza dell’opera.
Nella presentazione dell’opera restaurata il sindaco ha voluto attorno a sé i ragazzi che frequentano l’Oratorio di padre don Natalino proprio per mostrare loro un segno evidente della storia che il territorio gelosamente intende conservare e invitarli a non dimenticare gli orrori della guerra, ma anche a lottare per conservare la pace.
Su questo tema è tornato il presidente del Consiglio provinciale, il dott. Gianluca Quadrini, che non ha voluto mancare all’appuntamento, proprio per incoraggiare i giovani presenti a studiare come “le persone buone, di qualunque Paese siano, possono scacciare le persone cattive che opprimono la libertà di intere Nazioni” – un discorso molto attuale, considerato ciò che avviene in questo momento nel mondo.
Il Gran Percorso della Memoria costituisce un strumento importante di educazione storica e culturale e va dunque certamente protetto e valorizzato. Gli studenti di tutte le scuole, italiane e non solo, dovrebbero fare tratti del percorso e soffermarsi in ognuno dei luoghi per capire cosa significhi effettivamente la Guerra.
“Esso può anche costituire un efficace percorso per il cosiddetto Turismo della Memoria” – ha commentato il prof. Renato Di Gregorio, Destination Manager della DMO terra dei Cammini e segretario dell’Associazione dei Comuni del Frusinate (SERAF), Esso potrebbe costituire un’opportunità di sviluppo e di occupazione per le Aree interne del frusinate.
Naturalmente ciò richiede agli altri Amministratori dell’area nel seguire l’esempio di Castrocielo. Questo è un obiettivo che si è posto certamente l’Associazione dei Comuni SER.A.F.. Un progetto fortemente appoggiato anche dalle DMO esistenti nell’area: la DMO Terra dei Cammini ETS e la DMO In Lazio Sud, Strutture pubblico-private, nate proprio per stimolare le iniziative che rendano il territorio delle vere e proprie “Destinazioni Turistiche”.

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