16 Ottobre 2024

La partecipazione

I Cammini con qualsiasi mezzo siano percorsi consentono a chi li percorere di apprezzare come vengono accolti nei luoghi che attraversano e di raccontarlo agli altri che li seguiranno. Essi, per questo motivo, sono dei fomidabili valutatori della qualità della vita delle Comunità che incontrano. Le Comunità locali se migliorano la loro qualità di vita accogono anche un maggior numero di camminatori e di quel turismo che apprezza di goderne un po', per il tempo che ci dedica o solo passandoci o anche fermandosi. La qualità di vita su un territorio è però il frutto di un processo sempre attivo che coinvolge tutti gli attori presenti sul territorio. Per mettere assieme i diversi attori presenti su un territorio è necessario sposare un modello organizzativo peculiare. Noi consigliamo quello che va sotto il nome di Organizzazione Territoriale sperimentato in Italia dal 1996 in avanti. Se riusciamo a costruire un'Organizzazione Territoriale possiamo scegliere di perseguire una strategia di sviluppo, scegliere che qualità di vita intendiamo perseguire e quale turismo siamo interessati ad accogliere, compreso i cosiddetti "Camminatori" che ne costituiscono una specie. Passare da un Territorio ad un'Organizzazione Territoriale non è facile. E' necessario un "processo" di trasformazione. La scienza di Management lo chiama "processo di sviluppo organizzativo". Se riusciamo a fare questo primo passaggio è necessario attivare una serie di progetti per migliorare costantemente l'offerta che tale organizvazione è in grado di offrire al mercato di riferimento, quello interno per trattenere i propri cittadini da fuggire altrove, e quello esterno per scambiare valore e quindi attirare il turismo che si vuole, gli investitori che servono, i capitali necessari, la cultura opportuna, gli altri esseri viventi che convivono con gli esseri umani.
Sia il processo da porre in essere per diventare e far funzionare l'Organizzazione Territoriale che il processo da tenere sempre in movimento per migliorare l'offerta richiedono processi di progettavione partecipata. Renato Di Gregorio consiglia di usare la metodologia della Formazione-Intervento al riguardo perchè consente di usare allo stesso tempo sia la leva della progettazione che quella dell'apprendimento.
Ci sono però anche altre tecniche e altri approcci. Ci sono politiche europee che incentivano l'uso di metodologie partecipative e protocolli.
In questa parte del sito web intendiamo raccogliere quello che troviamo al riguardo e che ci sentiamo di consigliare. Voi che leggete questa nota potete segnalarci quelle che conoscete così da arricchire progressivamente questa sorta di biblioteca consulenziale

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